sabato 27 agosto 2011

Aldrin

Avrei voluto scrivere qualcosa di mio pugno sulla biografia degli Aldrin, ma il loro modo di presentarsi è talmente emblematico che non posso fare a meno di riportarlo. Mi limiterò a dire che sono 4 ragazzi provenienti da Roma e Viterbo, attualmente sparpagliati per il cosmo: Hendrick (chitarra), Massimiliano (basso), Marco (batteria) e Roberto (chitarra).
Gli Aldrin sono 4 creature senzienti il cui evidente destino, fin da principio, era quello di sfruttare il fenomeno della propagazione delle onde sonore nell’atmosfera al fine di suscitare una diversificata gamma di emozioni negli umani. Gli Aldrin nascono circa 14 miliardi di anni dopo il Big Bang, pressappoco 3 miliardi di anni dopo la comparsa della vita sulla Terra, a quasi 220 anni dalla presa della Bastiglia, precisamente nel marzo 2009. Gli Aldrin sono dediti ad un post-rock strumentale, eccezion fatta per rari inserti di suoni che sfruttano il linguaggio terrestre con lo scopo di trasmettere informazioni.

Tutta la loro musica è scaricabile senza alcuna richiesta di danaro dal World Wide Web, anche noto come l’ Internet.
Gli Aldrin amano assistere al processo di invecchiamento biologico dei loro corpi in ambienti prevalentemente bucolici, nei quali spesso si ritrovano a comporre musica.
Il settantacinque per cento degli Aldrin è stato in grado di terminare con successo il livello 9-5 in modalità B del videogame Tetris sull’originale Nintendo Gameboy.

Hanno all'attivo quattro dischi completamente autoprodotti.



Aldrin - "Bene" STS #006 (19 Luglio 2011)

Bene: terzo disco autoprodotto per gli Aldrin, band italiana figlia del post-rock dei secondi duemila, (Explosion In The Sky e 65daysofstatic, per citare solo due riferimenti). Ciò che colpisce in loro, e che in parte li distingue dai loro immediati predecessori italici, è la precoce maturità e personalità raggiunta in Bene, tanto che se ormai il post-rock rischia di costringere al cliché da cui è non facile sfuggire, si potrebbe ben dire che gli Aldrin si fanno riconoscere subito, attingendo a risorse che li portano oltre i soliti canovacci. Ma è nell'attenzione ai suoni, oltre che nell'abilità compositiva, che va ricercato il quid di questo raffinato post-rock: un' estetica che si fa concetto e che si richiama all'armonia della Natura, finendo con l'infondere un messaggio positivo. Registrato in gran parte nella rimessa dei trattori di una tenuta di campagna a Pitigliano, sul confine toscano-laziale, nella primavera 2011, il disco si giova di un bellissimo riverbero naturale. La supervisione tecnica è di Lorenzo Amato.

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